Budd Kopman ___all about jazz USA
Bassist Danilo Gallo is the leader of Gallo & The Roosters, whose wackily wonderful Todo Chueco literally translates into English as "all (or completely) crooked, curved or bowlegged." However, chueco is also Spanish slang for "stupid" or "retarded," which might more closely reflect the attitude of Gallo and the band. Although Gallo and most of the Roosters hail from Italy, there is a distinct Spanish undertone to the many of the tracks. The music presented is unpredictable, irreverent and tongue-in-cheek enough to make one laugh out loud. However, layered over and under this riot is a stream of very tight and knowing music. Gallo and his gang know what they do, and expertly balance between these two worlds--they are having some serious fun. How could someone who thanks singer Captain Beefheart, reed players Ornette Coleman and Eric Dolphy and painter Salvadore Dali not have fun?
The Roosters are a quartet consisting of Gallo, reed player Achille Succi (here mostly on bass clarinet), trombonist Gerhard Gschlossl and drummer Zeno De Rossi, with a few friends sprinkled here are there over the tracks.
Of the nine tracks, Gallo wrote six, with two pieces by Eric Satie and one by Tom Waits, and arranged everything. As the bottom of the band, Gallo sets the mood through his rhythmic pulse, as well as the boundaries of the harmonic territory. A powerful player, he continually pushes the band forward, directing the action. Succi is as free as a bird, and fits easily into any situation ranging from plaintive beauty to organized chaos, while Gschlossl slips, slides, sings and blurts as required. De Rossi, who can get very busy, is nevertheless always light and precise, playing counterpoint to the deep bass.
"Lullaby of Rattlesnakes" just about sums up the band, as the slinky, slithering line is laid down by the bass and trombone. Succi enters later, adding some harmony, along with a very eerie Fender Rhodes sound from Giorgio Pacorig. De Rossi crashes away as Daniele D'Agaro eventually breaks out on tenor saxophone in the final section, which is wild and slippery.
The way the two Satie pieces are treated speaks volumes. "Pieces Froides No. 1" is played quite straightly, with delicate drums and bass accompanying the melodic sounds of Gschlossl and Succi--one can almost hear its French origins. However, "Pieces Froides No. 2" is given a real ride as reverence gives way to French breakdancing more than once.
If Todo Chueco is any indication, Gallo & The Roosters would be a total hoot live, bringing everyone to their knees in laughter and appreciation as they create their deep musical fun house. Outstanding.
Published: February 20, 2008 Non hanno deluso le aspettative nemmeno “Gallo e i Galli”, protagonisti di un’esibizione furiosa e travolgente, con i piedi ben piantati nel free americano, gli occhi fissi sulla scena downtown newyorchese (Zorn, Ned Rothenberg, Dave Douglas) e il cuore rapito da suggestioni folkloriche sudamericane (o centropadane?). A guidare l’assalto ci ha pensato il contrabbasso potente e umorale di Danilo Gallo, infaticabile tessitore di ritmiche danzanti e groove irresistibili. Alle sue spalle il drumming splendidamente efficace di Zeno De Rossi, batterista versatile e quanto mai camaleontico (Joey Baron il modello di riferimento; Shelly Manne il padre spirituale), dotato di un senso della misura assai raro, di un controllo pressoché totale del proprio kit e di una strepitosa capacità di mettersi al servizio della musica. La front line ha visto la solita magistrale prestazione di Achille Succi, ormai un indiscusso maestro del clarone e del contralto, e la sorpresa Gerhard Gschloessl, trombonista di scuola teutonica (Albert Mangelsdorff nel cuore), dalle sonorità corpose e precise, funambolico senza mai perdere la lucidità.
mario gamba____il manifesto (4 dicembre 2007_visioni)_italy
..Jazz del tutto atipico nel programma della prima serata (An Insolent Noise Festival 2007, Pisa)... Gallo & The Roosters, quartetto emanazione del collettivo El Gallo Rojo, usa ingredienti free e temi balcanici, ritmi "da balera" nobilitati dal bel suono del batterista Zeno De Rossi, unisoni body and soul clarinetto basso-trombone (Achille Succi-Gerhard Gschloessl), toni epici alla Charlie Haden nelle parti del leader, il contrabbassista Danilo Gallo.... difficile trovare di meglio oggi in Italia.
giovanni natoli___debaser_italy
Taccuino di viaggio, manifesto della filosofia monocroma dell'autore, questo lavoro di Danilo Gallo può essere considerato il suo "Tjiuana moods"; ma, a differenza di Mingus che, grazie al bagno rigeneratore nei vizi della città bordello, del luogo di iniziazione di ogni americano, risorgette galvanizzato e vitale e in grado di produrre un'opera ricca di nuova linfa, nel suo "Gallo and the roosters" il contrabbassista e compositore foggiano trova nel Messico conferma dei suoi umori, sostanzialmente tragici.
Una passerella circense di scheletri in sombrero, l'incombenza del fato e dell'inevitabilità della morte e poi nient'altro e però l'articolarsi della mestizia in varie sfaccettature, talvolta persino allegre, anche se a denti stretti. Ma questo cd è anche il moltiplicarsi del suono del suo strumento; bassista di derivazione hadeniana, Gallo è innamorato dei suoni passivi del suo contrabbasso. Si sente un continuo schioccare come di frusta nelle tracce; la nota è indefinita e primeggia l'alone armonico delle corde. Un suono intestinale, color ciocco bruciato. Gallo, dicevo, distende il suo timbro per un organico abbastanza insolito, che vede al clarinetto basso Achille Succi (ex della band di Vinicio Capossela), al trombone Gherhard Gschlossl, e il fido Zeno De Rossi (attuale batterista di Capossela) ai tamburi.
Come si può intuire il timbro generale è scuro, tendente al cupo anche se con lampi; e già l'intro del brano "Kabu-l", che apre l selezione, imposta il piano di guerra, con il trombone di Gschloss duettare con l'archetto rognoso del leader. Dopo alcuni secondi il gruppo si compatta e su un beat binario, il brano prosegue tra gli schiaffi dei piatti di De Rossi e il legnoso stridere del clarinetto di Succi. Forma chiara e semplice che si perde e si ritrova per la strada. In fondo siamo in viaggio in una terra sconosciuta e dalle molte incertezze.
"Pieces froides n. 1" (Erik Satie) è l'alibi per abbozzare un ritratto in stile figurativo dello stesso autore alla scoperta delle terre nuove. Primi incerti, timidi passi. Passione per un artista come affinità. Come a dire: "In realtà l'ho scritto io!".
La rumba "El Gallo Sanchez" è un tenero racconto delle vie messicane; una dolce festa sta terminando e la gente raccatta le ultime briciole di piacere. Appare il primo ospite del disco, l'infida chitarra di Enrico Terragnoli, storta di Mexcal Oaxaca tra i tardivi petardi del batterista.
"Lullaby of the rattlesnakes" incede greve e malcerta in terreni pericolosi e sconosciuti, con il Rhodes di Giorgio Pacorig, sinistro organetto da horror serie z, fino ad incontrare il 9/8 e il sax perentorio di Daniele D' Agaro.
"Mysticisme nuclèaire" vede un summit di ance: tre sax contralto, Nicola Fazzini, Achille Succi e il lacerante grido dolphiano del promettente Piero Bittolo Bon. Siamo in un armageddon scandito dai tamburini militari di De Rossi. Per chi scrive il brano piu' bello della raccolta, tutto chiuso nella sua inesorabilità senza soluzione.
Tom Waits, uno dei musicisti preferiti da Danilo Gallo, viene omaggiato nella cover della sua tenera "Alice", rivisitata come fosse un'elegia funebre aperta da Terragnoli e con il growl del trombone di Gschloss a mimare la voce del crooner pstmoderno.
Il contrabbasso apre la rivisitazione del secondo dei "Pieces froides" di Satie; dopo la circospezione del leader la cover si trasforma in una chase di fiati sopra un malsano twist dispari.
"Bugsy Siegel", racconto delle gesta del mafioso ebreo fatto fuori da Lucky Luciano sarebbe un bel tema, tra i migliori scritti da Gallo: dico sarebbe perché questo arrangiamento, sebbene ottimamente eseguito, sa troppo di "Masada".
Un'altra nazione, un altro clima: "Udine". Il mesto ritorno a casa (in provincia di Udine, a Cavalicco, si trovano gli studi dove è stato registrato questo cd); l'autore tira le somme dei fasti messicani per riscoprire che alla fine, dei falò rimane solo la cenere. L'andamento è quello del blues, inevitabilmente, fino ad una improvvisa cantabilità di stampo ellingtoniano. Tracce di allegria, trattenute, quasi vincenti al rush finale.
marco delle fave___jazz it_italy
"Todo Chueco" e' il risultato di un lavoro di commistione, elaborazione e ricerca portato avanti dal collettivo creato per l'occasione da Gallo e De Rossi: alla front-line formata dal trombone di Gerhard Gschloessl e dal clarinetto (basso) di Achille Succi, si affiancano di volta in volta strumentisti di estrazione musicale variegata e multiforme, tra composizioni originali firmate dal bassista pugliese e rivisitazioni di brani celebri (i Pieces Froides di Eric Satie e Alice di Tom Waits) in una mescolanza continua di linguaggi diversi, espressioni e sonorita'
I "galli rossi" Danilo Gallo, Zeno De Rossi, Achille Succi e compagni faranno parlare di loro nei prossimi anni. La musica de El Gallo Rojo - etichetta, ma anche gruppo di Danilo Gallo, nonché modus suonandi et ars interpretandi - è jazz che sprigiona un'energia e una freschezza davvero uniche. La sua filosofia è perfettamente incorniciata da un "No tenemos que pedir permiso para ser libres", motto dell'etichetta e ancora o sempre della musica meditata, composta, liberata. Scorre come fluido rosso, infuocato e rovente, una delle più recenti uscite del gruppo, Todo Chueco. Nove pezzi che vanno da "Kabu-l" (1) a "Udine" (9) in senso figurato, ma anche geografico, passando per un boreale Erik Satie, nei suoi due "Pièces Froides", e un visionario Tom Waits, nel suo "Alice". Un viaggio che si prospetta siderale, metafisico, ma anche fisico per la verità, il cuore e la passione messa in una musica che nella sua forza risulta sempre struggente, dolce, incantevole. In sostanza ci sono tutti gli ingredienti per spiccare il volo, altissimi e lontani dalle schiere di un jazz made in italy patinato, e dare al contrario ad una mirabile lezione di buon, anzi, ottimo jazz.
“No tenemos que pedir permiso para ser libres” indeed no and this slogan fit perfectly in the music composed by Danilo Gallo. Contrabassist, composer and arranger, living in Venice, Italy, Danilo also runs his own record label, “El Gallo Rojo Records” with his cohort, Zeno De Rossi. I have heard strange names for record labels but this one surprisingly marries names, attitudes and composition with an amazing knack. Danilo Gallo has a solid classical foundation, but also a great endowment for testing the free waters. From innovation, creativity and appealing compositions up until the art work of this release, Danilo Gallo disengages tons of lyricism and fun. “Kabu-L” broaches with a bass/sax/drums gloomy introduction leading the chasm to a melodic high skilled trombone player, Gerhard Gschlössl, all of that bringing freedom of expression to every voice. “El Gallo Sanchez” allows the entering of “woods and ore” in a soft ballade, yet filled with great inventiveness and a well balanced drum section. “Lullaby of Rattlesnakes” and “Mysticisme Nucléaire” prove the extraordinary abilities of Gallo to compose and de-compose. Daniele D’Agaro’s flamboyancy on the tenor is awe-inspiring. “Bugsy Siegel” and “Udine” are also Gallo’s compositions, both conceding great context to Zeno De Rossi’s drums, Gherard Gschloessl’s trombone and Achille Succi’s clarinet. Succi provides a leisurely scenery, ideal for vagrant preoccupation... Verona saw Shakespearian beings born in his roots three centuries ago and nowadays hidden genius. The thing is that not only is Verona the nest of talents, but it is all Italy encrypted with virtuosity in Todo Chueco's release. This album is more than a gift and in a sense the title visualizes the way you will stand after listening to this creation, in a good meaning, as a ”gallo chueco!”
Bravi e coraggiosi. Perché sperimentano, perché mescolano i linguaggi e improvvisano davvero liberamente. Tutte cose di cui la musica, il jazz, hanno un gran bisogno, sempre. Danilo Gallo è un giovane contrabbassista, è nato a Foggia nel 1972, ma vanta già una notevole attività concertistica e didattica. Ha collaborato con una lista di nomi veramente ragguardevole. L'esperienza fatta si fa sentire anche nell'avanzata maturità del suo linguaggio. E' un musicista curioso, che si produce su più strumenti ed in contesti anche molto diversi tra loro. Il disco è forte, come si potrebbe dire di una pietanza dal gusto intenso. Questo avviene a partire dai ritmi: più vicini al rock e al folk che ad un certo jazz ancorato alle tradizioni, il tutto sapientemente miscelato a momenti più liberi, legati ad una estetica free. Ma su questo tessuto ritmico si involano improvvisazioni notevoli specialmente al trombone (nelle mani di Gerhard Gschloessl) e al clarinetto basso. Proprio quest'ultimo, suonato da Achille Succi, gode di alcuni momenti davvero preziosi, disseminati nell'intero lavoro. In Kabu-l, ad esempio, il brano di apertura, scritto da Danilo Gallo, c'è un notevole assolo di Succi, che si posiziona in un filone di musicisti italiani che praticano questo strumento con esiti di valore assoluto. (Il solito nome per tutti: Gianluigi Trovesi). Ma torniamo al disco: Todo Chueco è multiforme anche quando le composizioni non escono dalla penna di Gallo; e vanno da un omaggio a Tom Waits (Alice) a una rilettura di Satie, che inizia morbidamente per esplodere dopo pochissimo in una furiosa marcia rockeggiante. Il disco si chiude invece con un omaggio pensoso e delicato alla città di Udine, dove sono nuovamente in evidenza i soli di trombone e clarinetto basso, mentre Gallo costruisce dietro a loro un malinconico e "ombreggiato" accompagnamento.
Covati dalla famiglia de El Gallo Rojo, neo etichetta indipendente, nata per dare libero sfogo a quelle teste musicali intrappolate da quel jazz italiano stantìo, i Gallo & The Roosters presentano un disco dal carattere moderno assiemato con periodi orecchiabili, cantabili e “ballabili” e con periodi più esplicitamente free, senza mai cadere nel monotono e scontato. Dal carattere roccheggiante di Kabu-l carico di un groove che smuove il corpo, si passa ad un’orientaleggiante Bugsy Siegel con un trombone e un clarinetto basso che si trovano ad intraprendere insieme il tema e le improvvisazioni, alla latineggiante El Gallo Sanchez capace di portare nel cielo quel sole afoso da affrontare all’ombra a colpi di pennichelle. Oltre al variopinto contributo dei brani firmati dal fantasioso contrabbassista e leader Danilo Gallo, trovano spazio anche note del repertorio di musica contemporanea dal quale vengono estratti due pezzi del compositore Eric Satie, Pièce Froides n°1 e n°2, e la melanconica Alice di Tom Waits. Qua e la nell’album si trovano a collaborare una buona manciata di altri musicisti per niente estranei alla linea di stile del quartetto. Un album che può tranquillamente girare oltre i confini dell’Italia. Infine volevo segnalare la pertinenza dell’intero progetto grafico, ben curato e capace di riuscire ad esprimere la contemporaneità della musica. Per tutti gli amanti dei files digitali, invece, consiglio di fare un giretto nel sito della El Gallo Rojo; all’interno si troverà la lista degli abum finora pubblicati con la relativa scheda e quasi in tutti i titoli si hanno a disposizione un paio di brani da scaricare (legalmente). Sicuramente si avrà modo di ascoltare qualcosa di nuovo e perché no, anche, interessante.
Esta edición de Dijazz Radio está dedicada a El Gallo Rojo Records. Del furor y delirio a la paz y bonanza, de la cacofonía a la rima: ésas son las premisas de Gallo and The Roosters. Abrimos el programa con ellos. Las selecciones son tomadas de su disco “Todo Chueco”. Sin duda, Gallo and The Roosters es uno de esos grupos que es preciso considerar ya dentro de los torrentes mágicos que archivan la mejor música del mundo: estructural, evocadora, de un grandioso contorno ornamental que reflorece a la égloga docta del arte. Después de un inicio soberbio, esto no acaba. Seguimos la programación con pequeños nuggets del catálogo de Gallo Rojo Records. Full Metal Klezmer, Zeno de Rossi Sultry, Henry Taylor y Mickey Finn son algunos de los proyectos que apuestan a la filosofía de la disquera: libre de ataduras estilísticas, libre experimentación y la distribución independiente. Gallo Rojo Records es una bocanada de aire fresco en el mundo del jazz.
Gallo & the Roosters sta per i musicisti che gravitano intorno al Conjunto del Gallo Rojo, tutti in mostra nel migliore dei modi su un´incisione dal tono moderno, con spunti apertamente free e momenti più cantabili e melodici. Un´apertura mentale non scontata per la scena italiana e tuttavia una realtà quotidiana in paesi come gli Stati Uniti, dove la preparazione dei musicisti su più stili musicali è assolutamente normale. È così che su Todo Chueco trovano posto brani di autori cosí diversi come Eric Satie (i due "Piéces froides") e Tom Waits ("Alice"), mentre il resto è opera della penna del leader e contrabbassita Danilo Gallo. Il quartetto di base è completato da Achille Succi, per lo più al clarinetto basso ed anche al sax alto, il bravo Gerhard Gschloessl al trombone e Zeno De Rossi batteria. Da citare sono anche gli altri collaboratori sparsi qua e là per le composizioni a rendere l´album vario e scorrevole all´ascolto: Enrico Terragnoli alla chitarra, Giorgio Pagorig al Fender Rhodes, Daniele D`Agaro al sax tenore, U.T. Ghandi alla batteria, Nicola Fazzini e Piero Bittolo Bon ai sax alto in "Mysticisme Nucléaire", un brano esplosivo come il titolo che porta. Il gruppo è guidato con mano ferma da Danilo Gallo, in sintonia con le tendenze più moderne di un collega affermato quale Dave Holland. Utilizza benissimo la front line con due strumenti che si ascoltano raramente insieme, quali il trombone ed il clarinetto basso. Il suo è un talento sfaccettato, abile nel combinare insieme trame narrative diverse e renderle coerenti. Lo si ascolti nell´orientaleggiante "Bugsy Siegel" per rendersene conto, in cui incolla al suo ritmo i due fiati che improvvisano in contrappunto una melodia evocatrice di paesi lontani, impedendo che sfuggano via dalla via indicata. Nella pulsazione ritmica sviluppata insieme a Zeno De Rossi evidenziano una ricca articolazione musicale ed una partecipazione espressiva di tutto rispetto.
Danilo Gallo, contrabbassista, compositore e arrangiatore pugliese residente a Venezia, e' co-fondatore, insieme al batterista Zeno De Rossi, di El Gallo Rojo, giovane etichetta indipendente tesa a dare spazio e testimonianza ai fermenti piu' creativi e trasversali della vivace scena jazzistica del nord-est italiano. Di questa eterogeneita' del materiale musicale e delle fonti sonore, della grande capacita' dei musicisti di intervenire drasticamente su strutture armoniche e ritmiche canoniche reinventandole e caricandole di nuovi, emozionanti significati Todo Chueco, CD licenziato sotto la sigla Gallo & The Roosters, e' una splendida testimonianza. Contrabbasso, trombone, clarinetto basso, tre strumenti dal registro grave che qui esplorano a fondo le proprie insospettate risorse timbriche piu' una batteria mobile, agile, sempre attenta a rilanciare figure ritmiche cangianti per evitare il rischio della prevedibilita', costituiscono il dna espressivo di un'incisione densa e matura, accattivante e coinvolgente, arricchita dal contributo, in alcune tracce, di un manipolo di amici musicisti. Come in " Lullaby of Rattlesnakes", brano dall'incedere ipnotico illuminato da un fulminante solo del tenore di Daniele D'Agaro, o come nella dolente "Alice" di Tom Waits, dove la chitarra di Enrico Terragnoli colora di suggestive striature elettriche una melodia notturna. In un lavoro compatto e omogeneo, pressoche' privo di punti deboli, non possiamo non segnalare le fantasiose riletture di "Pieces Froides no. 1" e "Pieces Froides no. 2" di Erik Satie, l'iniziale "Kabu-l" in cui sprazzi di libera improvvisazione convivono con lunghe sezioni dal marcato groove ritmico, e il gustoso "El Gallo Sanchez", slow da siesta messicana con in evidenza il languido trombone di Gerhard Gschloessl. Attorno al contrabbasso catalizzatore di Gallo si muovono musicisti dal sentire comune e dalla mente aperta: Zeno De Rossi e' batterista eclettico come pochi, Gerhard Gschloessl privilegia un uso del trombone lontano da effetti pirotecnici o da esibizionismi muscolari, Achille Succi e' ormai un gigante del clarinetto basso, con il quale marchia a fuoco un disco tutto da gustare. Valutazione ***1/2
bruce lee gallanter___downtown music gallery_new york_usa Featuring Danilo Gallo on acoustic basses, Achille Succi on bass clarinet & alto sax, Gerhard Gschloessl on trombone and Zeno De Rossi on drums, plus a half dozen guests on guitar, saxes and electric piano. Bassist & leader, Danilo Gallo, wrote six of the nine tunes here with two Erik Satie covers and one by Tom Waits. Danilo's feisty contrabass is often at the center of most of these songs. On "Kabu-l". the quartet moves back and forth between free and written sections effortlessly, the bass clarinet and trombone sounding great together. It is really the great, ever-creative and flexible playing by the contrabass and drums that sounds superb throughout. Satie's "Pieces Froides No. 1" is done with suspense-filled charm, spacious and enchanting. "El Gallo Sanchez" features some slide guitar and is sounds like a theme for a goofy western flick. On each piece, Danilo has written some memorable theme that will stay with you, rather folky and quaint, yet not particularly sounding like their from anywhere specific in Europe. Hatology & Nimbus recording artist, Daniele D'agaro plays a great twisted solo on "Lullaby of Rattlesnakes". The Tom Waits cover is the title piece from "Alice" and again it features some delightful slide guitar, muted trombone and that great drunken-sort of vibe that Tom Waits so much embodies. It never ceases to amaze me when music this good comes from relative unknowns from another country. Then again, it seems to happen almost very other week here at DMG.
libero farne'___musica jazz magazine_maggio06_italy_recensione multipla di 8 cd de El Gallo Rojo EL GALLO ROJO: L’AUTOGESTIONE CONTINUA A DARE BUONI FRUTTI
L’autogestione continua a rappresentare uno strumento indispensabile nell’ambito della sperimentazione musicale. Nato nel 2005, El Gallo Rojo e’ un collettivo di otto persone (sette dei quali musicisti), coordinato dal contrabbassista Danilo Gallo e dal batterista Zeno De Rossi; a essi si aggiungono di volta in volta ospiti. L’etichetta discografica ha esordito con l’edizione di otto Cd, incisi fra il 2003 e il 2005, accomunati da una coerente e accattivante veste grafica.
...Una concretezza essenziale e austera, senza fronzoli, si appoggia su un contesto ritmico asciutto e incalzante. Si puo’ riscontare un’impronta analoga, ma con elaborazioni piu’ frastagliate permesse dalla formazione allargata, in “Todo Chueco”, che comprende episodi danzanti e altri di una certa sovreccitazione...